Lo scopo del servizio universale è quello di garantire un'offerta di servizi di telecomunicazione di base a tutta la popolazione, in ogni regione del Paese. Questi servizi devono essere proposti a prezzi ragionevoli, essere sicuri e soddisfare determinati criteri di qualità. Il servizio universale comprende il servizio telefonico pubblico, il collegamento a Internet a banda larga e la fornitura di servizi destinati alle persone affette da disabilità.
La ComCom è tenuta, secondo la LTC a bandire periodicamente una pubblica gara per la concessione del servizio universale, e ad attribuire quest'ultimo all'operatore che meglio soddisfa i criteri previsti. Il Consiglio federale ha il compito di adeguare periodicamente il contenuto del servizio universale alle esigenze della società e dell'economia, nonché allo stato della tecnica.
Il 18 maggio 2017, la ComCom ha nominato Swisscom concessionaria del servizio universale per il periodo 2018-2022.
La concessione definisce gli obblighi del concessionario del servizio universale e prevede le modalità di calcolo dei costi del servizio universale qualora il concessionario inoltrasse una richiesta di compensazione finanziaria.
Conformemente alla decisione del Consiglio federale, dal 1° gennaio 2020, la velocità minima di trasmissione in download passerà da 3 a 10 megabit al secondo (Mbit/s), mentre quella in upload da 0.3 a 1 Mbit/s. Così facendo il Consiglio federale attua una mozione adottata dal Parlamento che chiedeva l'aumento della velocità Internet minima a 10 megabit per secondo nel servizio universale (mozione Candinas 16.3336).
La ComCom ha quindi adattato la concessione per il servizio universale nel novembre 2019.
Nel maggio 2022 la ComCom ha prolungato di un anno, senza modifiche, l'attuale concessione di Swisscom per il servizio universale. Il motivo è una modifica ancora in corso dell'ordinanza con la quale il Consiglio federale ridefinirà la portata del servizio universale nel settore delle telecomunicazioni.